Volete proteggere la salute del vostro cervello? Allora fate attenzione al vostro vicinato! A quanto sembra, vivere in un quartiere svantaggiato potrebbe infatti favorire lo sviluppo di malattie come demenza e Alzheimer. Al contrario, chi vive in zone più agiate correrebbe meno rischi di soffrire di queste condizioni.

A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Neurology e condotto dai membri della American Academy of Neurology. Il nuovo lavoro rivela che le persone di mezza età e gli anziani che vivono in aree con maggiori livelli di povertà e più scarse opportunità di istruzione e lavoro potrebbero soffrire di un più rapido declino cognitivo rispetto alle persone che vivono in quartieri meno svantaggiati.

Dimmi in che quartiere vivi e ti dirò come sta il tuo cervello

salute del cervello

Per analizzare questa particolare associazione, gli autori hanno arruolato un campione di 601 persone. Di queste, 19 vivevano in contesti molto difficili, mentre i restanti partecipanti vivevano in zone più agiate.

I partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 10 anni, durante i quali sono stati sottoposti a una risonanza magnetica cerebrale a intervalli di tre anni, ed hanno eseguito dei test volti a valutare le loro funzioni cognitive. Le risonanze hanno permesso di monitorare il volume del cervello nelle aree legate allo sviluppo della demenza e dell’Alzheimer.

Ebbene, a distanza di 10 anni gli autori hanno scoperto che coloro che vivevano nelle zone più svantaggiate avrebbero presentato un maggiore restringimento nelle aree del cervello associate a queste due condizioni.

All’inizio dello studio non vi era alcuna differenza nel volume del cervello tra le persone che vivevano nei quartieri più svantaggiati e quelle che vivevano in altri quartieri. Tuttavia, al termine del periodo di follow up le differenze erano evidenti. Inoltre, coloro che vivevano nei quartieri più poveri avrebbero avuto progressivamente maggiori difficoltà nel riuscire a completare i test cognitivi.

Cosa influenza la salute del cervello?

Ma a cosa potrebbe essere dovuta una simile associazione? Secondo gli autori, i cambiamenti cerebrali potrebbero essere dovuti al maggiore inquinamento atmosferico, alla mancanza di accesso al cibo sano, a una insoddisfacente assistenza sanitaria e al maggior numero di eventi stressanti.

Alla luce di quanto osservato, gli autori invitano dunque i medici a tenere in considerazione anche questi particolari fattori nel formulare una diagnosi di demenza o Alzheimer.

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via | ScienceDaily

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