Lo stress è ormai una costante dell’intricato tessuto della vita moderna.

Tutti ne facciamo esperienza nelle nostre giornate frenetiche, in cui facciamo i salti mortali per incastrare gli impegni, divisi tra lavoro e vita privata. Ci sono le bollette da pagare, i figli da portare a scuola, le scadenze imposte dal nostro capoufficio che ci tormenta anche fuori dall’orario di lavoro, i genitori anziani che dobbiamo andare a trovare o che hanno bisogno di aiuto, l’automobile da portare dal meccanico, gli amici che non vediamo da una vita che capitano in città…

Persino andare in vacanza o organizzare un semplice weekend fuori porta aggiunge stress al carico complessivo di stanchezza e malumore.

Presi dalle tante incombenze, non abbiamo mai un momento per rilassarci davvero e rilasciare la tensione, che si accumula e si accumula sotto forma di stress cronico.

Lo stress è un nemico silenzioso che ci logora dall’interno, minando non soltanto il nostro equilibrio mentale, ma anche la nostra salute fisica, determinando vere e proprie malattie.

Le pressioni quotidiane, i conflitti personali, le sfide lavorative e gli eventi traumatici, infatti, possono scatenare una cascata di risposte nel nostro corpo, innescando una reazione a catena che può danneggiare il nostro benessere a lungo termine.

Ma in che modo?

In questo articolo, in collaborazione con i terapeuti del Centro di psicologia e psicoterapia ROMA Il Filo di Arianna, scopriremo quali sono gli effetti a lungo termine dello stress sulla nostra salute, in che modo lo stress influisce sul sistema immunitario, su quello cardiovascolare e sugli altri sistemi del nostro organismo, determinando delle malattie psicosomatiche e come prevenire tutto questo attraverso la psicoterapia.

“Sono stressato!”. Come funziona lo stress

“Fino a un certo livello, lo stress è qualcosa di naturale, fisiologico” afferma la dottoressa Francesca Romana Moscato, psicologa e psicoterapeuta del Centro di psicoterapia Il Filo di Arianna, a Roma Prati.

“Quando siamo sottoposti a degli stimoli stressogeni, infatti, il nostro organismo reagisce in modo automatico per rispondere alle richieste dell’ambiente esterno” prosegue la dottoressa, spiegando i meccanismi tipici dello stress.

Pensiamo a una situazione tipo.

Sei uno studente universitario indietro con lo studio e tra pochi giorni dovrai sostenere un esame molto importante per la tua carriera. Desideri ottenere un buon voto, ma il tempo scorre e le pagine da studiare sono un’infinità.

Ti senti stressato, messo a dura prova.

Ma ti metti d’impegno sui libri e alla fine riesci a strappare un 27 a quell’orale che temevi così tanto, ricevendo persino i complimenti del professore per l’esposizione.

Altra situazione esemplare.

Il tuo capo ti ha assegnato un compito molto importante da portare a termine entro una certa data. Hai bisogno di tutta la tua concentrazione per arrivare pronto alla scadenza.

I tuoi livelli di stress sono molto elevati.

Ma gestendo nel modo giusto le energie, riesci a portare a casa il risultato.

Quella che hai appena affrontato è una sfida a cui il tuo corpo ti ha preparato attraverso quella scarica di adrenalina, noradrenalina e cortisolo che lo stress mette in circolo nel momento in cui abbiamo bisogno di una “spinta”.

In presenza di un evento stressante, infatti, il nostro sistema nervoso si attiva, rilasciando una serie di sostanze (ormoni dello stress) che sono responsabili di modificazioni corporee e comportamentali, necessarie a predisporci ad affrontare e superare con successo un potenziale pericolo.

Nella preistoria, il pericolo era reale, rappresentato da predatori in agguato o nemici che volevano sottrarci il territorio di caccia.

 In quelle situazioni in cui era a rischio la nostra stessa sopravvivenza, dovevamo reagire con prontezza. Per questo, fin dagli albori dell’umanità si è sviluppata la risposta allo stress, un meccanismo automatico che scatta in circostanze di particolare tensione innescando uno stato di allerta e mettendoci nella condizione di attaccare o fuggire.

Effetti negativi dello stress sulla nostra salute

Oggi, dopo millenni di evoluzione, quel meccanismo funziona ancora, nello stesso identico modo.

Solo che il carico di stress è aumentato a dismisura, trasformandosi in qualcosa di persistente, sempre presente.

Quella dello stress è una risposta innata, utile in situazioni di emergenza a breve termine.

Ma se persiste nel tempo può diventare dannosa.

Conflitti irrisolti, problemi costanti sul posto di lavoro dovuti ai cattivi rapporti con i colleghi o mobbing, difficoltà economiche, un matrimonio non felice che si trascina nel tempo causando profondo dispiacere, malattie persistenti, lutti difficili che si fatica a elaborare

le situazioni difficili e dolorose che possono stressarci sono davvero tante e diverse.

L’esposizione continua e prolungata a simili condizioni può determinare una cronicizzazione dello stress, con un vero e proprio sovraccarico di ormoni in circolo, che accumulandosi vanno a danneggiare il nostro organismo.

Ciò che ne deriva sono una serie di problematiche di salute che possono essere inserite tra i disturbi psicosomatici, malattie vere e proprie che hanno spesso un’origine psicologica.

Come lo Stress influisce sul sistema immunitario

Lo stress prolungato può influenzare negativamente la nostra salute, rendendoci più vulnerabili, maggiormente esposti a infezioni e malattie.

In che modo?

“Il responsabile è il cortisolo che viene rilasciato in dose massicce nella nostra circolazione quando siamo sottoposti a un forte stress” spiega il dottor Simone Ordine, psicoterapeuta del Centro Il Filo di Arianna, che ha collaborato con gli ospedali San Carlo di Nancy e con l’IDI occupandosi di cefalee e dermatiti psicosomatiche.

“Il cortisolo, infatti, ha un effetto immunosoppressore cioè è in grado di sopprimere la risposta del nostro sistema immunitario, indebolendo le nostre difese naturali che si rivelano incapaci di rispondere in modo adeguato alle minacce esterne rappresentate da virus, batteri e altri agenti patogeni. Di conseguenza, quando siamo stressati rischiamo di ammalarci più spesso e anche di riprenderci dallo stato di prostrazione che ne consegue più lentamente” conclude il dottore.

Relazione tra stress prolungato e malattie cardiovascolari

Anche il nostro sistema cardiocircolatorio è a rischio a causa dello stress e dei suoi effetti nocivi.

Quando siamo stressati, il nostro corpo attiva il sistema nervoso simpatico, innescando una serie di risposte fisiologiche che comprendono  l’aumento della frequenza cardiaca, la contrazione dei vasi e l’aumento della pressione arteriosa.

A breve termine, questa risposta allo stress può essere adattativa, poiché prepara il corpo a reagire rapidamente a situazioni di emergenza.

Ma se tutto diventa emergenza, se non c’è mai un momento di tranquillità e pace per allentare la tensione e recuperare le energie, ecco che lo stress ci colpisce al cuore, letteralmente.

Questa situazione può portare allo sviluppo di condizioni come l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi e le malattie cardiache coronariche.

L’ipertensione arteriosa, in particolare, è una delle conseguenze più comuni dello stress cronico. L’aumento costante della pressione sanguigna può danneggiare le pareti dei vasi sanguigni e aumentare il rischio di eventi cardiovascolari come ictus, attacchi di cuore e insufficienza cardiaca.

Inoltre, lo stress può contribuire alla formazione di placche nelle arterie (aterosclerosi), che possono ostruire il flusso sanguigno e causare gravi complicazioni cardiovascolari.

Occorre poi considerare altri effetti collaterali dello stress, capace di indurci a comportamenti che aumentano il rischio di malattie cardiache, come l’abuso di alcol, il fumo di sigarette, una dieta sregolata e uno stile di vita sedentario. Questi fattori comportamentali, combinati con gli effetti fisiologici diretti dello stress sul sistema cardiovascolare possono creare un terreno fertile per lo sviluppo di malattie cardiache e vascolari.

Lo stress e i disturbi gastrointestinali

Anche il nostro sistema digestivo può subire un impatto negativo, con conseguenti problemi come disturbi gastrici.

Il collegamento tra lo stress e i disturbi gastrointestinali è ben documentato, poiché il nostro sistema digestivo è intimamente connesso al nostro stato emotivo. Quando siamo stressati, il nostro corpo attiva il sistema nervoso autonomo, che può influenzare direttamente il funzionamento del nostro tratto digestivo, determinando sintomi gastrointestinali quali dolore addominale, crampi, gonfiore, diarrea o stitichezza.

Una delle principali vie attraverso cui lo stress può influenzare il sistema digestivo è il cosiddetto “asse intestino-cervello”: come testimoniato da diversi studi, Il cervello e l’intestino sono collegati da un intricato sistema di neuroni, ormoni e neurotrasmettitori, noto come sistema nervoso enterico. Quando siamo stressati, questo asse può essere alterato, portando a cambiamenti nella motilità intestinale, nella secrezione di succhi digestivi e nella permeabilità intestinale.

Inoltre, lo stress può influenzare i processi infiammatori nel tratto gastrointestinale, contribuendo allo sviluppo di condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), la gastrite e la colite. L’infiammazione cronica causata dallo stress può danneggiare la mucosa intestinale e aumentare la permeabilità intestinale, permettendo alle tossine e ai batteri di entrare nel flusso sanguigno e scatenare una risposta immunitaria, che a sua volta può peggiorare i sintomi gastrointestinali.

L’impatto dello stress cronico sulla mente

“Ma gli effetti dello stress non si fermano qui” afferma la dottoressa Giorgiana Ciocci, che insieme ai colleghi del Centro Il Filo di Arianna si è occupata spesso di problematiche legate allo stress.

“La nostra salute mentale è altrettanto vulnerabile: lo stress cronico può contribuire allo sviluppo di disturbi come ansia, depressione e disturbi dell’umore.

La mente e il corpo sono strettamente interconnessi, e il carico psicologico dello stress può amplificare i sintomi fisici e viceversa, creando un circolo vizioso che si autosostiene e alimenta all’infinito” conclude la dottoressa Ciocci.

Imparare a gestire lo stress per stare bene

Come evitare che lo stress ci faccia ammalare?

E come guarire dai disturbi psicosomatici determinati dal troppo stress?

Affrontare lo stress in modo efficace è essenziale per preservare il benessere generale e prevenire le conseguenze negative sulla salute. Esistono diverse strategie di coping che possono aiutare a ridurre lo stress e promuovere una migliore salute fisica e mentale.

Tecniche come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga e la visualizzazione possono aiutare a ridurre la tensione muscolare, calmare la mente e ridurre i livelli di stress. È possibile imparare a praticare leggendo libri o guardando dei video esempio online oppure rivolgersi a un esperto per apprendere le tecniche più utili.

Anche l’attività fisica rappresenta un potente antidoto allo stress, in quanto aiuta a rilasciare endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”, che migliorano l’umore e riducono i livelli di cortisolo nel sangue. Una semplice passeggiata, soprattutto se all’aperto, può avere benefici significativi per il benessere mentale di chi soffre di stress cronico.

A questo si aggiunge il consiglio di assicurarsi un sonno sufficiente e riposante. Creare una routine di sonno regolare e adottare pratiche di igiene del sonno può favorire un sonno più profondo e rigenerante, aiutando ad alleviare stanchezza e affaticamento.

Naturalmente, se parliamo di un problema di stress cronico, è opportuno anche prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi a un professionista della salute mentale, uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutarci a comprendere e gestire le cause sottostanti del disagio emotivo e sviluppare strategie per affrontare lo stress in modo sano.

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