La pandemia ha accresciuto l’interesse per il testamento solidale. Tra il 2016 e il 2020 è aumentata la raccolta dei fondi legata ai lasciti solidali. Durante l’ultimo anno, con la pandemia da Covid-19, sembra essere aumentata la richiesta di informazioni su quello che è un vero e proprio atto di generosità. Ad affermarlo è il Comitato Testamento Solidale, che riunisce 23 tra le più importanti realtà del Terzo Settore, grazie a una ricerca tra le organizzazione per parlare del lascito aziendali a enti che si occupano di sviluppare progetti nei settori umanitario, socio-sanitario, ambientale.

Fanno parte del Comitato Testamento Solidale 23 onp: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, Apurimac onlus, Associazione Luca Coscioni, CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.

Testamento solidale, i dati emersi

1 organizzazione su 2 ha registrato un deciso incremento del trend di raccolta fondi da lasciti. Il 41% sostiene che negli ultimi 5 anni la raccolta ha avuto un peso tra il 5 e il 10% nella raccolta fondi generale delle organizzazioni. E tra l’11 e il 25% per quasi 2 organizzazioni su 10.

Il 61% delle onp sono le donne a lasciare un lascito testamentario, mentre per più del 30% è scelto in misura uguale tra uomini e donne. La maggior parte ha già un’abitudine alla propensione, con una percentuale del 70%. La pandemia ha aumentato l’interesse verso il tema in più del 48% delle onp. Per il 74% il clima vissuto nell’anno della Covid-19 in Italia ha accelerato la scelta di redigere un testamento solidale. Il 22% ha ammesso di aver avuto donatori che hanno compiuto questa scelta dopo aver toccato con mano cos’è il coronavirus.

Più del 90% delle associazioni negli ultimi 5 anni ha rilevato un aumento delle richieste. Di queste, il 39% segnala un incremento nell’ultimo anno. L’età media è alta: tra i 60 e i 70 anni (65%), mentre il 26% oltre i 70 anni. La sfida è individuare un pubblico più giovane: il 74% delle onp dichiara di aver già adottato strategie comunicative in tal senso.

Foto di Lars_Nissen da Pixabay

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