Green Pass, gli italiani sembrano averlo apprezzato di più dell’app Immuni volta ad arginare la diffusione del virus e a individuare in tempo eventuali focolai. Grazie agli accordi con l’Europa potremo tornare a viaggiare. A patto di avere un documento che attesti che abbiamo fatto il vaccino, una o due dosi e da quanto tempo. Oppure che siamo guariti recentemente dal coronavirus. O ancora che abbiamo avuto un esito negativo dal tampone rapido o molecolare. Anche il ministro Speranza è fiducioso, grazie agli italiani che lo hanno già scaricato per partire per le vacanze.

In occasione di un evento al quale ha partecipato a Prato, in Toscana, il ministro della Salute ha usato queste parole per spiegare come procede il Green Pass:

A questa mattina 13 milioni e 700.000 persone hanno già scaricato il ‘green pass’ ed io penso che questo sia già un fatto molto positivo, perché segnala che c’è una grande attenzione e questo meccanismo che abbiamo costruito anche a livello europeo sta funzionando.

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Green pass e varianti, valutazioni da fare strada facendo

Il ministro ha poi aggiunto che bisognerà fare man mano delle valutazioni del caso, anche per quello che riguarda i possibili risvolti che la variante Delta potrebbe causare nel mondo, come spiegato anche dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, in un’intervista a 24 mattino su Radio 24.

È verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane. La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo. Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione.

Foto Getty

Via | Ansa

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