Alimentazione scorretta e colon irritabile sono collegati, come vedremo in questo articolo, in modo evidente. Quella del colon irritabile è purtroppo una patologia molto diffusa che in Italia colpisce circa il 15% della popolazione di entrambi i sessi, con prevalenza però sulle donne. Conosciuta meglio con il nome di “colite“, è una sindrome non grave ma nella maggioranza dei casi cronica. Il termine “sindrome” indica che sono presenti molteplici sintomi e manifestazioni. Seppure presenti carattere di cronicità, non è stato rilevato alcun rapporto tra colon irritabile ed altre, più gravi, patologie a carico dell’intestino quali forme tumorali, morbo di Chron o colite ulcerosa.

Il colon: un segmento prezioso del canale intestinale

Il colon è una parte dell’intestino; organo cavo, quindi, o viscere, è situato in sede addominale. Il colon inizia al termine dell’intestino tenue e prosegue il percorso fino a lasciare posto al retto. E’, quindi, la parte dell’intestino che raccoglie tutti i residui fino alla fuoriuscita. Il colon è a sua volta suddiviso in più sezioni: cieco, colon ascendente, colon traverso, colon discendente e Sigma. Una delle caratteristiche peculiari del colon è quella di assorbire grandi quantità di acqua, rielaborarla e rilasciarne solo una piccola parte (non superiore a 1/20 del totale ingerito) con le feci. Il colon, inoltre, è produttore di sostanze lubrificanti che aiutano nell’espulsione delle feci e di immunoglobuline, ossia anticorpi, che proteggono la salute di tutto il canale da infezioni e batteri.

Il compito principale del colon, però, è quello di far progredire, attraverso movimenti ad anello, la materia che verrà espulsa con le feci, evitando ristagni e blocchi.

Da questi pochi cenni sarà facile comprendere l’importanza strategica di questa porzione di intestino, il colon, nel sistema-corpo. Sarà, però, altresì intuitivo comprendere quanto questo organo sia sottoposto ad attività potenzialmente infiammatorie e stressanti.

La sindrome del colon irritabile è causata anche dall’attività stessa svolta dall’organo e la conoscenza delle sue funzioni e caratteristiche può essere di aiuto nell’evitarla, superarla o comunque contenerla.

Cause dell’irritazione del colon

Come ogni sintomo che il corpo manifesta, anche quelli del colon irritabile devono essere analizzati al fine di comprenderne le cause. Il sintomo è sempre un campanello di allarme che, se ascoltato con attenzione, può condurre ad affrontare il problema in modo proficuo.

Le cause più comunemente identificate della sindrome del colon irritabile sono:

  • insufficienza o mancanza di movimento; vita sedentaria
  • alterazione della fauna intestinale a causa di infiammazioni o infezioni
  • farmaci che possono causare alterazioni nella permeabilità del canale e, di conseguenza, infiammazioni
  • infezioni
  • Seppure non sempre riconosciuto dai medici tra le cause del colon irritabile, lo stress è indicato da quasi tutti gli ammalati tra le situazioni concomitanti all’apparire dei primi sintomi.
  • alimentazione scorretta. E’ questa, forse, la causa più evidente ad una prima anamnesi in quasi tutti i casi. Bisogna sempre ricordare che al colon arriva tutto ciò che viene ingerito, con sovraccarico di ristagni e permanenza nel tempo. Il colon è un canale, un organo cavo in cui ciò che viene mangiato deve, prima o poi, passare. Se l’alimentazione non è corretta, l’organo viene sottoposto al contatto con sostanze nocive. Il binomio colon irritabile-alimentazione scorretta risulta essere, quindi, il primo fattore da prendere in considerazione per attenuarne i sintomi.

Sintomi

I sintomi da cui è possibile comprendere che il proprio colon è irritato sono molteplici ed ognuno di essi deve essere considerato con attenzione.

Spesso succede di trascurare per lunghi periodi i sintomi dell’irritazione del colon perché, in fase iniziale, risultano poco evidenti e non costanti. Come ogni avvisaglia che il corpo ci lancia, invece, devono essere considerati e dobbiamo cercare di analizzarne le cause. Un sintomo lieve trascurato ha fatalmente alte possibilità di divenire il primo di una serie più complessa.

Di seguito una lista della sintomatologia più diffusa, come è riconosciuta dalla letteratura e dai medici:

  • dolore addominale. Non sempre forte, questo dolore può presentarsi come strizzoni intensi ma brevi nel tempo o come dolore più espanso, non forte ma duraturo. Generalmente si risolve da solo con l’evacuazione delle feci.
  • diarrea, anche frequente o, al contrario, stipsi. Questi sintomi, contrari tra sé, sono segnalati circa con la stessa incidenza.
  • alterazione nell’aspetto delle feci, che possono differire rispetto alla norma dell’individuo per colore e consistenza.
  • flatulenza, anche persistente. Questo sintomo può provocarne un altro, ossia:
  • dolore addominale. E’ causato da sacche, o ristagni, di gas che comprimono le pareti e provocano sensazione di dolore.
  • Dolore nella parte terminale, spostato di solito sul lato sinistro de corpo.
  • tenesmo, ossia sensazione di non aver defecato in modo completo
  • mucorrea: muco nelle feci
  • Nausea e vomito. Questi sono forse i sintomi meno frequenti. Riportati da un numero minoritario di pazienti, si manifestano quando la patologia si è insediata da tempo ed ha avuto modo di progredire senza essere combattuta in modo puntuale.

Essendo il colon l’ultimo trasformatore del cibo in feci, è evidente il rapporto tra colon irritabile e alimentazione scorretta. Ciò che viene ingerito deve necessariamente passare dal questo canale, con evidente aggravio della sua salute se l’alimentazione non tiene conto delle peculiarità del corpo.

Attenzione ai sintomi

Quando si ha il sospetto di avere problemi al colon, dobbiamo analizzare i sintomi che notiamo per esporli al medico. Segniamo tutto in modo ordinato, anche ciò che può sembrarci meno rilevante. Sarà il medico stesso a stabilirne l’importanza e la significatività.

Ricordiamo sempre, comunque, che la sintomatologia esposta sopra è a largo spettro: si tratta dei sintomi che generalmente i pazienti accusano ma non tutti li presentano nella loro interezza. Ciò detto, non attendiamo di “spuntare” tutta la lista prima di chiedere un consulto al medico. Più i sintomi aumentano per quantità ed intensità, più complessa sarà la cura.

Alimentazione scorretta e colon Irritabile

L’alimentazione è riconosciuta dai medici, se non come causa iniziale e scatenante, certamente come fattore aggravante o, al contrario, come strumento per alleviare i sintomi senza ricorrere a farmaci. Tra l’altro, è importante ricordare che le cure farmacologiche non sono mai risolutive per questo tipo di patologie, ma possono soltanto alleviarne sintomi e fastidi.

Molti medici, quando interpellati, consigliano ai pazienti di tenere un vero e proprio diario su cui riportare la lista di alimenti che sembra possano aver causato disturbi poiché alimentazione scorretta e colon irritabile sembrano essere inseparabili. Ogni qualvolta, mangiando, si nota l’insorgere di un dolore, di uno spasmo o di sensazioni a carico dell’intestino, conviene appuntarselo per analizzarlo in modo accurato con il medico.

Purtroppo, la lista di alimenti che la letteratura riconosce come scatenanti di problemi intestinali sono molti. Proviamo ad individuarne la maggior parte, fermo restando che alcuni possono essere assolutamente soggettivi, ossia dare fastidio ad un numero molto limitato di pazienti e quindi non essere indicati in letteratura.

  • latte vaccino e latticini in genere, con esclusione dello yogurt;
  • dolcificanti diversi dallo zucchero (fruttosio, sorbitolo);
  • marmellate e confetture;
  • alcuni frutti, tra cui pesche, prugne, pere, che attivano l’attività intestinale;
  • alcune verdure: spinaci, cavoli, broccoli, carciofi, cetrioli, sedano e, per molti pazienti, tutte le verdure a foglia larga;
  • legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli);
  • spezie (quasi tutte, soprattutto quelle più piccanti quali il curry, che irritano la parete intestinale);
  • caffè e thé;
  • acqua e bibite gassate;
  • dadi da brodo;
  • insaccati e salumi in genere;
  • alcolici

Cattive abitudini alimentari

Oltre agli alimenti, sono numerose le abitudini legate all’alimentazione che possono portare al sorgere ed al peggiorare della sindrome del colon irritabile.

  • La prima, cattiva abitudine da superare è quella di mangiare troppo velocemente, senza masticare bene. Ciò provoca l’arrivo nel colon di cibo non sminuzzato a sufficienza, più ingombrante e quindi difficile da espellere.
  • Altro nemico del colon è l’assunzione di poca acqua. Tutti quanti, ma soprattutto chi ha problemi intestinali, non dovrebbe mai scendere sotto agli otto bicchieri al giorno. L’acqua deve essre naturale e non gassata, come già detto, perché quest’ultima può provocare gonfiori e produzione di gas. Questa attenzione è fondamentale sia per chi soffra di stipsi che di diarrea. Nel primo caso l’acqua è indispensabile per ammorbidire le feci e facilitarne l’espulsione; nel secondo caso per reintegrare i sali minerali perduti in quantità eccessiva a causa della diarrea stessa.
  • Pasti abbondanti. Il colon irritato fatica eccessivamente nel dover elaborare quantità rilevanti di cibo. E’ preferibile, quindi, a parità di alimenti ingeriti, suddividerli in più pasti, piccoli e quindi meglio gestibili.
  • Disordine negli orari dei pasti. Spesso l’attività lavorativa ci costringe a non avere pasti regolari bensì a cambiare, quasi ogni giorno, orari e modalità. Abbiamo detto che il colon è sensibile allo stress ed anche questo tipo di abitudini ne è apportatrice. cerchiamo, per quanto possibile, di mangiare sempre negli stessi orari.

Altre cattive abitudini

  • L’uso di questi facilitatori dell’attività espulsiva se, da un lato, aiuta a liberare, è però causa di impigrimento dell’intestino stesso e comunque rilascia al suo interno sostanze chimiche che possono interferire con la fauna interna;
  • Vita sedentaria. Il movimento è fondamentale per tenere il corpo tonico ed attivo;
  • Non tutti, ma molti pazienti accusano un aumento di bruciore e fastidi intestinali.

Se la sintomatologia persiste nonostante attenzioni e precauzioni, sarà necessario richiedere una vera e propria ditea in cui ci vengano forniti:

  • cibi da escludere;
  • cibi da inserire;
  • quantità di alimenti pro/die;
  • quantità di pasti in cui suddividere l’assunzione giornaliera di cibo

Alimentazione scorretta e colon irritabile, come esposto, sono un binomio indissolubile. Se non è possibile ridurre le cause di stress emotivi che causano fastidi all’intestino, cerchiamo però di avere almeno cura di alleggerirlo dai problemi legati all’alimentazione. Probabilmente, poi, con l’attenuazione della sintomatologia dolorosa, anche lo stress ne risulterà diminuito.

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